La transizione nel futuro. Prospettive culturali

Riferimento: 9791221812794

Editore: Aracne (Genzano di Roma)
Pagine: 220 p., Libro in brossura
EAN: 9791221812794
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Descrizione

Il testo prende spunto da una riflessione che risale al 1993, quando il Pianeta presentava già i segni di un futuro in rapida trasformazione e la necessità di individuarne le prospettive culturali. Nel 2015 gli Stati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) denunciano la presenza di fenomeni di desertificazione, scarsità di acqua, inquinamento del suolo, alterazione dell'ecosistema, cambiamento climatico, crisi economica. A ciò si aggiunge l'inedita Pandemia da Sars/Cov2 con le non poche conseguenze in termini di numero dei decessi, di difficoltà di chi ha salvato la vita, e che ancora sconta le conseguenze psicologiche dell'alterazione dell'equilibrio corpo-mente. Per arginare tali fenomeni l'Europa ha predisposto un piano di ripresa e resilienza (PNRR) per i singoli Stati dell'Unione. Il testo nei singoli capitoli redatti dagli autori si misura, con differenti prospettive, sugli eventi che ci circondano: gli equilibri dell'umanità e la società nel suo complesso. Si dialoga sulle neuroscienze, sulle loro prospettive, sui sintomi della decadenza, sul cambiamento globale, sulla giustizia sociale, sulla giustizia riparativa, sulla politica e religione, sulla situazione socio-economica e demografica del Paese. La transizione nel futuro si riferisce ai cambiamenti del sistema Terra, trattato nella sua interezza con componenti fisico-chimiche e biologiche interagenti, considerando l'impatto che le società umane hanno sui componenti e viceversa. La sicurezza e stabilità del Terra è minacciata in diverse parti. L'adagio la natura propone e l'uomo dispone ha condotto ad un'abdicazione: di fronte al problema dei rapporti tra gli uomini e dei fenomeni in atto assistiamo ad un'elegante fuga dalle responsabilità. Il tempo del possibilismo non è più il modo per andare avanti. Dobbiamo osare a esplorare con strumenti moderni territori che per troppo tempo sono stati guardati con sospetto. Per fare questo, serve anche una prospettiva critica che sappia vedere l'insieme della complessità, superando il craving disciplinare per orientarsi verso la transdisciplinarità, per beneficiare del lavoro di tutti coloro che condividono lo stesso campo di studi.