Architettura di Egizio Nichelli (1937-1991)

Riferimento: 9788835137689

Editore: Franco Angeli
Autore: Guerrieri Pilar Maria
Collana: Architettura
Pagine: 368 p., Libro in brossura
EAN: 9788835137689
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Descrizione

Il volume ricostruisce l'opera dell'architetto Egizio Nichelli, analizzando sia i suoi restauri che le sue costruzioni nuove. Si tratta di un lavoro che parte da una ricerca d'archivio volta al recupero di un protagonista poco noto del panorama milanese. Il volume riscopre una figura della storia dell'architettura del dopoguerra italiano che, ispirata dalle teorie sul restauro dei maestri Camillo Boito, Gustavo Giovannoni e Ambrogio Annoni, ha contribuito a ripristinare opere storiche chiave del tessuto milanese fortemente compromesse dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. In particolare, l'architetto ha condiviso con gli archeologi milanesi l'obiettivo di ricostruire la Forma Urbis Mediolani, e dai suoi lavori - come quello del civico museo archeologico o dall'allestimento nel chiostro degli Olivetani - si evince sempre la volontà di mettere in evidenza i ritrovamenti romani. L'architetto è andato alla ricerca di un'identità primigenia del tessuto urbano, ponendosi come un argine alla ricerca di un volto esclusivamente contemporaneo della città, sebbene abbia realizzato anche molte opere moderne. Nelle costruzioni ex novo si è particolarmente impegnato nella progettazione di opere pubbliche: scuole, piscine, ospedali, centri sportivi e musei. Se la sua edilizia dei primi anni '50 fa riferimento alle migliori soluzioni del razionalismo - pensiamo a opere come l'asilo Maria Pirelli, la scuola elementare di Gorla Precotto e l'asilo di via Bezzecca -, verso la fine degli anni '60 e negli anni '70 supera l'ortodossia del moderno attuando una revisione espressiva del funzionalismo, come nei progetti per il Padiglione Aeronavale al Museo della Scienza e della Tecnica o al Poliambulatorio INAM. L'architettura di Egizio Nichelli è caratterizzata da un delicato equilibrio tra una forte volontà di restituire alla cittadinanza le tracce più antiche di Milano e la realizzazione di opere nuove a carattere sociale, con spostamenti da modelli razionalisti a quelli più organici.