Neurodiversità. Per una sociologia dell'autismo, dell'ADHD e dei disturbi dell'apprendimento

Riferimento: 9788883537875

Editore: Meltemi
Autore: Caniglia Enrico
Collana: DeviAzioni
Pagine: 248 p., Libro in brossura
EAN: 9788883537875
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Descrizione

L'autismo, la sindrome da deficit d'attenzione e iperattività infantile (ADHD) e la famiglia dei disturbi dell'apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia, ecc.) sono condizioni accomunate dal riguardare non tanto la classica categoria del ritardo mentale o del deficit intellettivo, bensì le incapacità connesse ad aspetti strettamente sociali come la socialità, le abilità implicate nel comunicare e nel capire gli altri e diversi aspetti ovvi dei processi di apprendimento. Ciò rende queste condizioni sia di grande interesse per chi studia le basi della socialità umana, sia un formidabile terreno di incontro, o di scontro, tra le prospettive biologiste, incarnate dalla medicina e soprattutto dalle neuroscienze, e quelle umaniste, sostenute dal pensiero critico. Quale significato va assegnato a tali condizioni? Sono disturbi da curare o diversità da rispettare negli ambienti sociali (la scuola, lo spazio pubblico, il lavoro, ecc.)? Hanno basi biologiche oppure sono un'ennesima forma di medicalizzazione del comportamento umano? Neurodiversità è il recente neologismo impiegato per descrivere tali condizioni allo scopo di evidenziarne la natura di variazioni rispetto alla normalità, rigettando così l'idea che si tratti semplicemente di malattie. In questo senso autismo, ADHD e dislessia costituiscono un ambito privilegiato per indagare l'operato di due categorie costitutive del nostro vivere sociale: la normalità e la devianza.