Resistenza svelata. L'agente segreto suor Carla De Noni

Riferimento: 9788885802285

Editore: Fusta
Collana: Romanzo storico
Pagine: 304 p., Libro in brossura
EAN: 9788885802285
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Descrizione

Suor Carla De Noni è figura realmente esistita: insignita a fine Seconda guerra mondiale della Medaglia d'Argento al Valore militare per la Resistenza. Già staffetta e apertamente schierata con l'azione partigiana, entrò nell'ultimo anno di conflitto a far parte del Servizio X: organizzazione d'intelligence, operativa dal febbraio '44, in grado di coordinare informazioni e missioni dei «ribelli» operanti tra Liguria, Piemonte e Lombardia. Furono altre due figure fondamentali per il processo di Liberazione ad averla «arruolata»: Dino Giacosa e Aldo Sacchetti. La donna di Chiesa operò in stretta connessione con le sue consorelle, facendo del santuario di Santa Lucia a Mondovì la base della propria attività resistenziale. Cinque giorni prima della Liberazione, durante una missione, il trenino su cui viaggiava fu mitragliato in circostanze mai davvero chiarite da un aereo Alleato: medici e infermieri la diedero per morta. Da questo momento, per Carla si aprì un lungo periodo di vero e proprio calvario. Rimandata al santuario al fine di beneficiare d'una morte accanto alle sue consorelle, la donna di Chiesa non smise di combattere, quella volta non contro le forze nazi-fasciste, bensì contro il destino. Arrivò la Liberazione: ma lei rimase ancora nel letto, inconsapevole di quanto stesse accadendo oltre il perimetro del santuario stesso. L'Autore scava nei pensieri della giovane, al tempo poco più che trentenne, in una girandola continua di flashback, e ci accompagna attraverso le varie missioni che lei e altri «ribelli» hanno dovuto sostenere al fine di liberare l'Italia intera. Conosceremo così altre figure reali: Jole, anch'essa agente al servizio di Giacosa e Sacchetti; suor Artemisia, di stanza all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure; Ninì, l'agente P19, ragazza così accuratamente infiltrata tra le posizioni tedesche da aver rischiato d'essere persino considerata una collaborazionista.