Eredità maledetta. La tragica vita di Klaus Mann

Riferimento: 9788886772594

Editore: Edizioni dell'Altana
Autore: Spotts Frederic
Collana: La veranda
Pagine: 416 p., Libro rilegato
EAN: 9788886772594
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Descrizione

Klaus Mann - figlio del venerato e temuto Thomas Mann - fu uno dei più provocatori scrittori tedeschi del secolo scorso. Colto, intelligente, geniale, fin da bambino Klaus Mann dimostrò una spiccata predilezione per la letteratura. Cominciò a scrivere giovanissimo in un ambiente familiare privilegiato in cui erano di casa artisti, poeti, musicisti. La Germania fra le due guerre era in pieno fermento e la minaccia del nazismo ancora non incombeva sul giovanissimo Klaus ma sul suo fervido entusiasmo si stendeva un'ombra dolorosa e soffocante: il genio di Thomas Mann, padre distante, venerato e temuto dai suoi sei figli. Romanziere, commediografo, saggista politico, giornalista, critico letterario, durante tutta la sua esistenza Klaus ha dovuto sempre confrontarsi con il padre, ne implorava il consenso ma riceveva freddezza se non addirittura ripudio. Per tutta la sua breve e tragica vita dovette sopportare la qualifica di figlio del poeta: non era un privilegio ma una condanna. Fu il primo in Germania a scrivere romanzi e commedie sul tema dell'omosessualità. Ancora prima della salita al potere di Hitler espresse con veemenza le sue opinioni antinaziste che gli procurarono in seguito l'iscrizione nella lista nera dei nemici del Terzo Reich. I suoi libri furono bruciati pubblicamente, gli fu revocata la cittadinanza tedesca e lui soffrì da esiliato il tragico declino della sua patria. Emigrato negli Stati Uniti, nella Seconda Guerra mondiale si arruolò nell'esercito americano e venne in Italia. La sfortuna continuò a perseguitarlo e durante la Guerra Fredda fu denunciato come spia sovietica da fanatici anticomunisti in America e da cripto-fascisti nella Germania dell'Ovest. In questa biografia Frederic Spotts, con documenti anche inediti, testimonia l'angoscia di uno spirito tormentato, ribelle, intuitivo (esemplare la sua lungimiranza sulla catastrofe dell'Europa). Sfortunato in tutti gli aspetti della sua vita privata e professionale, Klaus ebbe il successo tanto agognato (notevole la sua produzione letteraria: sette romanzi, sei commedie, quattro romanzi biografici, tre autobiografie e un'infinità di saggi letterari e politici) soprattutto dopo la sua morte avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite a Cannes. Aveva 42 anni.