1926 - Viaggio in Unione Sovietica

Riferimento: 9791281125063

Editore: Storie
Autore: Calzini Raffaele
Pagine: 204 p., Libro in brossura
EAN: 9791281125063
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Descrizione

Sono trascorsi pochi anni dalla morte di Lenin e al potere è salito Stalin. Raffaele Calzini viene inviato a Mosca e a Leningrado dal Corriere della Sera e racconta ciò che vede. «Tre di notte; alba: non sole, chiarore diffuso: cielo latteo; silenzio.Insonnia. Mi hanno arrestato alla frontiera russo-polacca per un'inverosimile irregolarità del visto sul passaporto: mi hanno tradotto (poco invidiabile traduzione) a Minsk capitale della Russia bianca, confinato in un gastinitsa (albergo) intersovietico, e rilasciato dopo ventiquattro ore. Intanto ho potuto conoscere molte cose: i soldati, gli uffici e le scuse della G.P.U.; i ferrovieri e i doganieri di Njegoreloje la stazione di confine che possiede un ristorante dentro un carrozzone ferroviario; in Minsk le cornacchie, le donne, le più antiche carrozzelle guidate dai più vecchi isvoscik del defunto Impero, gli ebrei nel loro quartiere che ha strade pavimentate di legno; poi i perfettissimi e regolarissimi treni della Nuova Russia che fischiano col più lugubre rantolo del mondo. Tre di notte; alba. Foreste infinite, villaggi che hanno il colore dei tronchi e lo stesso profumo di resina: voli di uccelli palustri su dalle steppe e dalle acque livide e nevose attorno alla Beresina tragica, voli di giornali rivoluzionari, sui marciapiedi delle stazioni, stormi di manifesti rivoluzionari, di bandiere rosse... La situazione economica è difficile, l'inverno minaccioso, il rialzo dei prezzi costante. I commissari del popolo riuniti a convegno in una aula del Kremlino non sanno che cosa decidere. Allora uno di essi, un ebreo, di quelli che hanno trovato comodo e prudente di mutare il loro nome, ma non hanno potuto mutare la voce o il profilo grifagno.... - Forse mio padre potrebbe suggerirci qualche buona soluzione. - Chi è tuo padre? - Mio padre è uno è uno dei più stimati rabbini di Berditchev. - Sta bene; mandiamo a chiamare tuo padre. - Il vecchio Abramo arriva...»