Fermo nei libri dell'800

Riferimento: 9788879695015

Editore: Andrea Livi Editore
Pagine: 196 p., Libro in brossura
EAN: 9788879695015
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Descrizione

Nell'Ottocento è stata rilevante l'attività degli storiografi fermani prima e dopo l'Unità d'Italia. Ciò avveniva sulla scia delle pubblicazioni di fine Settecento, quando allo scadere del secolo troviamo le notevoli ricerche del canonico Michele Catalani e quelle dell'abate Giuseppe Colucci, che era inoltre editore e proprietario di una tipografia. Le più antiche memorie di Fermo hanno inizio con la Cronaca di Antonio di Niccolò (fino al 1447), continuata da Luca Costantini (1448-1502), proseguita con gli Annali di Giampaolo Montani (1447-1455) e portata avanti da un Anonimo fino al 1557. Il primo a pubblicare un libro a stampa con una raccolta di documenti sulla storia di Fermo è stato Francesco Adami con De rebus in civitate Firmana gestis fragmentorum libri duo, Roma 1591 per redigere il quale l'autore si giovò delle cronache sopra segnalate. Nel Settecento i fermani Vincenzo Brancadori, Cesare Erioni, Marcantonio Francolini, Adriano Martello, Giuseppe Porti e altri ancora, si cimentarono in cronache rimaste per lo più inedite. Quella di Domenico Raccamadori è stata da noi pubblicata nel 2003. Merita una citazione tra gli autori fermani Domenico Maggiori, per il suo poemetto in versi elegiaci De Firmanae Urbis origine atque ornamentis, del 1789. Giuseppe Porti sistematizzò le notizie storiche nelle Tavole sinottiche delle cose più notabili della città di Fermo e suo antico Stato, pubblicate nel 1836.