Nei luoghi oscuri della magia. Zoroastro, l'occulto e altre anomalie

Riferimento: 9788878018549

Editore: Jouvence
Autore: Albrile Ezio
Collana: Sophia
Pagine: 164 p., Libro in brossura
EAN: 9788878018549
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Descrizione

C'è un sottile filo occulto che lega le pratiche magiche antiche, medievali e rinascimentali al terrorismo dei cosiddetti Anni di piombo. Una visione del tutto fatta di corrispondenze speculari, partendo dal mitico Zoroastro, attraversando le diaboliche magie di Cecco d'Ascoli (1269-1327), sino a giungere alla tragedia del rapimento Moro. La specificità della magia è da ricercarsi nella strana mistione di elementi cosmologici ed esistenziali, astrologici e necromantici. Da un punto di vista etimologico, la necromanzia era la divinazione praticata attraverso gli spiriti dei morti, un vocabolo che si può leggere in parallelo a negromanzia, più consueto in ambito medievale per indicare quella magia in cui si faceva ricorso all'ausilio dei demoni. Cecco d'Ascoli spiegava che il medico senza le stelle e il negromante senza le ossa dei morti, erano come un'immagine non vivificata dagli spiriti. Un'immagine che richiama alla mente gli scenari dell'antica Tessaglia, dove si narra vivessero gli antichi necromanti; degli stregoni chiamati evocatori di anime (psychagogoi) i quali con un certo tipo di purificazioni e incantesimi rendevano visibili oppure allontanavano spettri e fantasmi. I morti perseguitano i vivi. Li rimordono - di un morso segreto, letale e ripetuto. Ogni ordine autonomo si costituisce in virtù di ciò che elimina, producendo un residuo condannato all'oblio. C'è un potere di intervenire nella realtà e il mago se ne fa portavoce: custodisce conoscenze astronomico-astrologiche, costruisce talismani e sa come applicarli terapeuticamente; sovrintende a un complesso di immagini, simboli, fantasie e spiriti d'ogni genere ai quali impone la sua volontà.