La delinquenza nella Rivoluzione francese

Riferimento: 9788893801096

Editore: Aragno
Autore: Lombroso Cesare
Collana: Biblioteca Aragno
Pagine: 90 p., Libro
EAN: 9788893801096
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Descrizione

La Storia è sancita da un capriccio, l'uomo agisce da sonnambulo, ignaro che tra agnello e lupo, tra carne e carnefice, tra preda e predatore la distanza è una finestra, una filastrocca. Più che guida, egli è guidato dai dettami della bramosia, dalla necessità di uccidere, da ambigue ambizioni. In una frase, di epigrafica sapienza, Cesare Lombroso dice tutto: Quella che si suole chiamare Rivoluzione dell'89, non fu che una grande rivolta e un grande delitto politico che servì ad aumentare una triste serie di comuni delitti. In una frase, appunto - sintetica sentenza che identifica la geologia dello stile, la prestanza stilistica - Lombroso riassume i temi fondamentali del dibattito: la Rivoluzione francese non fu una rivoluzione, effetto lento, preparato, necessario... espressione storica della evoluzione ma una rivolta, precipitosa, artificiale, che risponde a cause poco importanti, non di rado locali. La rivoluzione comporta un cambiamento radicale, la rivolta una muta superficiale, mediata, mediatica, presto sopita. La rivolta, soprattutto, è affamata di sangue, si afferma nel sangue, ne ha bisogno, proclama la felicità - Lo scopo della società è la felicità comune, recita il primo articolo della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1793 - perché propugna l'infelicità.