Tibet libero? Rapporti sociali e ideologia nel Paese del Lamaismo reale

Riferimento: 9788898582310

Editore: Zambon Editore
Autore: Ettinger Albert
Collana: Universale di base
Pagine: 272 p., Libro in brossura
EAN: 9788898582310
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Descrizione

Tibet... A cosa associate questo nome? All'espressione tetto del mondo? Alle scene pittoresche con devoti monaci e riti esotici? A Sua Santità, il Dio-Re Dalai Lama con il suo malizioso ed enigmatico sorriso? Forse ci vengono in mente termini quali Buddha, saggezza, spiritualità, meditazione, illuminazione, misticismo, tolleranza, pace e nonviolenza? Oppure all'accattivante slogan politico Tibet libero? Si può anche però parlare di inferno in terra: un'espressione per definire il Tibet usata spesso e volentieri sia dal Dalai Lama che dal governo cinese. Ognuno dei due lo intende tuttavia in maniera completamente diversa: per il Dalai Lama a essere un inferno e una grande prigione è il nuovo Tibet cinese che egli lasciò nel 1959, soprattutto a causa dei limiti imposti a quella religione che egli vede come il nucleo dell'identità e della cultura tibetane. Invece, dal punto di vista cinese, a rappresentare un inferno in terra è proprio lui, il Dio-Re fuggito all'estero e la vecchia élite legata alle tradizioni del Tibet, cioè a quella che era stata una società feudale profondamente disumana, crudele, tirannica e corrotta.