Il bel Guido, il Vate e il conte. Studi critici sulla letteratura italiana tra Otto e Novecento

Riferimento: 9791221814002

Editore: Aracne (Genzano di Roma)
Autore: Tiozzo Enrico
Pagine: 444 p., Libro in brossura
EAN: 9791221814002
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Queste ricerche, sparse in un arco di tempo che va dal 2004 al 2019, esplorano campi diversi e rispecchiano temi non sufficientemente indagati o addirittura del tutto trascurati dalla storiografia letteraria del Novecento. È il caso degli scrittori, cosiddetti sprezzantemente d'intrattenimento o di consumo, che tuttavia furono tra i più letti ed amati in Italia fra Otto e Novecento. Considerati a torto 'fascisti' e disprezzati per il loro stile, ritenuto ridondante, sono stati esclusi dal canone letterario stabilito dalla dominante critica di parte e rimangono ancora oggi degli sconosciuti per le giovani generazioni di lettori. Eppure Guido da Verona e Lucio d'Ambra sono autori che, nel solco del maestro d'Annunzio, hanno lasciato un forte segno nel romanzo italiano, influenzando scrittori acclamati dalla critica come Moravia e Buzzati. Esemplare è poi il caso del loro contemporaneo e amico Luciano Zuccoli, lontano da ogni tentazione fascista ed estremamente moderno nel suo stile asciutto, stringato, quasi giornalistico nel senso migliore della parola, ricco di drammaticità ma anche di umorismo, godibile ancora oggi come appena steso sulla carta. Antesignani infine e rimasti insuperati sono gli interventi sul premio Nobel e la letteratura italiana che, per la prima volta negli anni Novanta del Novecento, si sono basati sui documenti originali, custoditi negli archivi dell'Accademia di Svezia a Stoccolma. Quanto per esempio Fogazzaro fosse stato vicino al massimo riconoscimento letterario e come ne fosse invece stata insignita Grazia Deledda, erano temi rimasti sconosciuti fino ad allora alla critica letteraria italiana, che poi se n'è abbondantemente giovata.