Le rose di Eliogabalo. Identità, marginalità, trasgressione nelle letture moderne (1850-1920)

Riferimento: 9788849553628

Editore: Edizioni Scientifiche Italiane
Autore: Pellicanò Tiziano Mario
Collana: Letterature straniere
Pagine: 252 p., Libro in brossura
EAN: 9788849553628
30,00 €
Quantità
Non disponibile

Descrizione

Il periodo che va dalla seconda metà dell'Ottocento ai primi due decenni del Novecento (1850-1920 circa) è un periodo in cui la letteratura mette in scena nuove soggettività fino ad allora o del tutto silenziate in quanto ritenute non rappresentabili o relegate ai margini del canone: omosessuali, lesbiche, creature androgine, donne non conformi al classico ruolo di angeli del focolare e, in generale, personaggi dall'identità fluida e dai comportamenti devianti. Attraverso l'analisi di una serie di scrittori e scrittrici noti e meno noti (da Fersen a Crowley, dal Settembrini de I Neoplatonici a Louÿs, a Proust, da Jane de la Vaudère a Rachilde), nonché di testi pervenutici in forma anonima (tra cui Teleny), il volume analizza le strategie linguistiche e le pratiche editoriali più comunemente adottate per aggirare le censure e i veti imposti dall'ideologia borghese dominante. In particolare, si mette in luce come la rappresentazione di soggetti disformi o non omologati venisse affidata, di volta in volta, a procedure di 'depotenziamento' della figura dell'Autore: dal ricorso all'anonimato, all'uso di pseudonimi, alla produzione di falsi, ad altre forme di mascheramento. Per poter rendere visibile quel tipo di soggetto, l'Autore era costretto a rendere invisibile sé stesso.