«Parler dulcement d'amur». Identità, desiderio, racconto nei testi antico-francesi della leggenda di Tristano (XII sec.)

Riferimento: 9788860565341

Editore: eum
Autore: Patera Teodoro
Collana: Premio tesi di dottorato
Pagine: 294 p., Libro in brossura
EAN: 9788860565341
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Descrizione

Nella cosiddetta fine lunga del romanzo di Thomas d'Angleterre, Isotta, giunta troppo tardi, si rivolge al corpo esanime dell'amato e scandisce un'ipotesi impossibile, fantasticando che, se fosse arrivata in tempo, avrebbe salvato la vita a Tristano e gli avrebbe parlato - dulcement - del loro amore. Anche se solo per via ipotetica, l'eroina si appropria, con le sue ultime parole, del ruolo che la tradizione attribuisce notoriamente al protagonista maschile: quello di cantore della sua storia, di narratore della parabola tristaniana. Il quadro perfetto dell'idillio amoroso è, per quest'amante esemplare, una fusione di baci e racconto, abbracci e memoria. La condizione dell'amore è contemplata come una condizione narrativa. Amare è raccontare il proprio amore, figurarsi come personaggi, inscriversi in un narrato. L'amore è un atto di parola, senza essere per questo negato come atto fissato da una performance dei corpi, evento che si dipana tra due esistenze.