Progetto SISMI-DTC Lazio. Conoscenze e innovazioni per la ricostruzione il miglioramento sismico dei centri storici del Lazio

Riferimento: 9788822905574

Editore: Quodlibet
Autore: Caravaggi L. (cur.)
Collana: Quodlibet studio. Città e paesaggio. Album
Pagine: 264 p., Libro in brossura
EAN: 9788822905574
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Descrizione

Negli ultimi cinquant'anni in Italia gli eventi sismici con magnitudo maggiore o uguale a 5.8 sono stati 18, otto dei quali catastrofici. Il sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016 ha mostrato ancora una volta come gli effetti del terremoto siano particolarmente drammatici nelle aree interne del paese, già segnate da processi di spopolamento e abbandono. Su questo sfondo, il progetto SISMI-Tecnologie per il miglioramento della Sicurezza e la rIcostruzione dei centri Storici in area sisMIca - promosso dalla Regione Lazio all'interno del Centro di Eccellenza DTC Lazio - muove dalle esperienze che molti laboratori universitari e centri di ricerca del Lazio hanno avviato a supporto della ricostruzione ma, nello stesso tempo, propone una riflessione mirata al governo del rischio, all'avvio cioè di campagne di interventi diffusi di prevenzione e miglioramento sismico. In questa direzione il progetto SISMI propone in primo luogo una rassegna di modi e strumenti avanzati per la conoscenza condivisa dei centri storici finalizzata a valutarne il grado di vulnerabilità, riferita sia alle strutture costruite che alle fragilità socio-economiche; a questo segue la disamina dei diversi strumenti necessari alla valutazione dei livelli pericolosità sismica locale. In secondo luogo viene proposta una disamina critica delle differenti possibilità di miglioramento sismico e di tecnologie e materiali innovativi. Viene affrontato infine il ruolo dei test in laboratorio e l'auspicabile ricorso a sistemi di monitoraggio avanzati, intesi come strumenti di conoscenza capaci di diffondere una maggiore consapevolezza nei confronti del rischio. Il progetto SISMI è improntato al dialogo tra le differenti discipline che necessariamente collaborano a una nuova cultura del rischio, intesa come interazione tra sicurezza delle strutture, continuità di significati storici e culturali e prospettive socio-economiche, conformando in questo modo la resilienza delle comunità locali.