Letture medievali di Aristotele: il «De Caelo» e le «Meteore»

Riferimento: 9788833397016

Editore: Pisa University Press
Autore: Coda E. (cur.)
Collana: Greco, arabo, latino. Le vie del sapere
Pagine: 466 p., Libro in brossura
EAN: 9788833397016
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Descrizione

«Noi vediamo in Atene, intorno all'anno 330, Aristotele con Callippo e Polemarco ancora affaticarsi per adattare le sfere omocentriche di Eudosso alle proprie teorie fisiche dell'universo. Cinquanta o sessant'anni dopo, Aristarco di Samo proclama al mondo, come ipotesi probabile, il sistema astronomico che poi fu detto di Copernico!... Ma vi ha di più. Il grandioso concetto non trova terreno adatto a mettere profonde radici; e quasi subito dopo annunziato, scompare. Per quali cause, ed in qual modo è ciò avvenuto? Ecco i quesiti a cui ho voluto cercare una risposta...» (G. Schiaparelli, Origine del sistema planetario eliocentrico presso i Greci, 1926). Gli studi raccolti in questo volume riguardano il plurisecolare processo di esegesi e trasformazione delle opere di Aristotele sul cosmo e sul mondo sublunare, dalle scuole di età imperiale e tardoantica ai commenti medievali. Attraverso le traduzioni di opere autentiche, di opere spurie, di commenti tardoantichi, i filosofi della classicità araba e del Medioevo latino si sono formati l'idea che Aristotele avesse costituito un sistema completo del sapere, fondato su procedimenti dimostrativi e sulla subordinazione delle scienze: in quelle fisiche, il De Caelo è sussunto sotto la Fisica, le Meteore sotto il De Caelo. È il cosmo pre-moderno che così si delinea, e la storia della scienza non ha ancora smesso di esplorarne i problemi e l'influenza.