Diritto di mentire (Il)

Riferimento: 9788836810666

Editore: Passigli
Autore: Kant Immanuel, Constant Benjamin, Mori Carmignani S. (cur.)
Collana: Le occasioni
Pagine: 67 p., Libro in brossura
EAN: 9788836810666
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Descrizione

Intorno a un tema quanto mai controverso, antico e pur sempre attuale, quale quello della menzogna, si affrontano in questo volume due grandi filosofi che rappresentano anche due differenti scuole di pensiero, l'una pienamente radicata nella Francia del dopo-rivoluzione, l'altra che proviene invece dalla vicina Germania. L'occasione è data da un breve trattato scritto nel 1797 dall'allora trentenne Benjamin Constant, che, sotto il titolo Delle reazioni politiche disquisisce intorno alla possibile legittimità, in precisi contesti, della menzogna. L'intervento di Constant è centrato sulla necessità che i princìpi universali, per essere accettati anche sul terreno concreto, debbano a loro volta fondarsi su princìpi definiti intermedi tali cioè da permetterne la concatenazione con la realtà effettiva. Ma Constant, mentre cerca di definire questa sua teoria, critica la riflessione di Immanuel Kant che persino di fronte a degli assassini che vi chiedessero se il vostro amico, che loro stanno inseguendo, si sia rifugiato in casa vostra, la menzogna sarebbe un crimine. E il filosofo tedesco (così lo definisce, un po' sbrigativamente, Constant), chiamato in causa, risponde da par suo con Su un presunto diritto di mentire per amore dell'umanità nel quale ribatte punto su punto al filosofo francese. E così che questo confronto acquista oggi, un significato emblematico, e anche al di là del tema, pur sempre centrale, che costituisce l'oggetto di questa querelle di fine Settecento.