Linguaggio e conoscenza in Platone. Il «Cratilo» tra filosofia ed educazione. Nuova ediz.

Riferimento: 9788896414460

Editore: Qanat
Autore: Derbolav Josef; Costantino S. (cur.)
Collana: Contaminazioni
Pagine: 264 p., Libro
EAN: 9788896414460
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Descrizione

«Arrivato alle lettere dell'alfabeto, Theuth disse: "Questa conoscenza, o re, renderà gli egiziani più sapienti e capaci di ricordare, perché è stata inventata come farmaco per la sapienza e la memoria". Ma il re rispose: "O Theuth, sommo esperto di tecniche, altro è la capacità di concepire una tecnica, altro è giudicare il danno e il vantaggio che essa arreca a chi la adopererà. Quello che tu, in qualità di padre delle lettere dell'alfabeto, ora dici per affetto nei loro confronti, è il contrario di ciò che esse sono in grado di fare. Perché indurranno l'oblio nelle anime di quanti le avranno apprese, per mancanza di esercizio della memoria; infatti, affidandosi alla scrittura, essi richiameranno alla mente non più attingendo all'interno di loro stessi, ma da segni esterni. E così hai trovato un farmaco non per la memoria, ma per richiamare alla memoria. E procuri agli allievi non la sapienza vera, ma la sua apparenza, perché, avendo orecchiato molto grazie a te, ma essendo privi di insegnamento, sembreranno onniscienti e saranno per lo più ignoranti e insopportabili da frequentare, perché apparentemente sapienti ma non veramente dotti"». Postfazione di Leone Agnello.