«Un matrimonio di interesse». L'avvento del fascismo e la federazione delle cooperative di Ravenna

Riferimento: 9788880635901

Editore: Longo Angelo
Autore: Casadio Andrea, Cavassini Paolo, Luparini Alessandro
Collana: Contemporanea. Studi e testi
Pagine: 296 p., Libro in brossura
EAN: 9788880635901
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Descrizione

La storia di Ravenna non può prescindere dalla storia della cooperazione, con la quale è saldamente intrecciata. Contrariamente a un'opinione diffusa, la conquista fascista del luglio 1922, suggellata proprio dall'incendio del palazzo sede della Federazione delle Cooperative, non significò affatto la liquidazione in blocco della cooperazione ravennate, bensì la sua ridefinizione, ispirata in parte a criteri politico/ideologici, in parte a esigenze tecniche e di bilancio. Primo artefice di tale riassetto fu senza dubbio il ragionier Pietro Cagnoni, singolare figura di imprenditore e uomo politico, fra i protagonisti della modernizzazione del territorio ravennate a cavallo tra Otto e Novecento, al quale il nuovo potere mussoliniano affidò l'incarico di commissario straordinario della Federazione. Cuore di questo volume è la ristampa integrale della Relazione presentata da Cagnoni al termine del proprio mandato commissariale: un documento straordinario, fondamentale non solo per comprendere le dinamiche che guidarono la riforma fascista dell'apparato cooperativo provinciale, ma anche come chiave di lettura di un'intera stagione politica e culturale. La Relazione è accompaganata da tre agili saggi: un profilo biografico di Cagnoni, una riflessione generale sul controverso rapporto fra fascismo e movimento cooperativo, e un'analisi della cooperazione di consumo ravennate, la più interessata dalla fascistizzazione, durante il Ventennio.