Antifascisti al confino. Storie di uomini contro la dittatura 1926-1943 (Gli)

Riferimento: 9788895563961

Editore: Pgreco
Autore: Ghini Celso, Dal Pont Adriano
Pagine: 467 p., Libro in brossura
EAN: 9788895563961
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Descrizione

Dopo l'attentato a Mussolini, il 31 ottobre 1926 a Bologna, il governo fascista promulgò le nuove leggi di pubblica sicurezza con il Regio Decreto n. 1848 del 6 novembre dello stesso anno, istituendo il confino di polizia, misura di carattere politico-amministrativo. A partire da questo momento, chiunque fosse ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica poteva essere allontanato dalla sua abituale residenza ed inviato coattivamente in località sperdute dell'Italia centro meridionale. Di fatto venivano colpiti anche coloro che avevano semplicemente manifestato la propria contrarietà al regime, qualsiasi antifascista o presunto tale. Dal 1926 al 1943 i confinati politici furono circa 10.000; quelli ritenuti più pericolosi venivano inviati prevalentemente nelle colonie di confino delle isole di Lampedusa, Favignana, Ustica, Lipari, Ponza, Tremiti e Ventotene. A partire dal 1930, in queste ultime tre colonie, in modo particolare, venne destinata la maggior parte degli antifascisti recidivi da sottoporre a speciale sorveglianza, in seguito all'evasione dei fratelli Rosselli, Lussu e Nitti da Lipari. Quest'opera, che ricostruisce le vicende principali che riguardarono gli antifascisti processati e condannati al confino, è scritta da un protagonista diretto e da un grande storico della Resistenza.