Il difficile, a volte drammatico, rapporto tra business e human rights. Fatti, principi, riflessioni

Riferimento: 9788827908020

Editore: Key Editore
Autore: Valenza Fabio
Pagine: 266 p., Libro
EAN: 9788827908020
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Descrizione

L'opera parte dalla constatazione della frequente occorrenza di violazioni di diritti umani nell'ambito delle attività economiche delle imprese e, dopo avere fatto luce brevemente sull'origine e l'evoluzione dei concetti sottesi all'espressione business and human rights, individua precisi obiettivi e quesiti di ricerca, relativi alla responsabilità delle società madri e delle società committenti ed ai potenziali impatti negativi sui diritti umani degli Investor-State Contracts. Attraverso l'applicazione combinata dei metodi fattuale, casistico, storico comparativo e di analisi economica del diritto, l'opera, nella prima sezione dedicata alla literature review, presenta dieci tra i più significativi fatti di violazioni di diritti umani nel contesto delle attività di impresa ed i relativi casi giudiziari, ed esamina le risposte ed i tentativi di risposte, date o in corso di adozione, a livello internazionale, europeo e di ordinamenti nazionali alle problematiche di riferimento; nella seconda sezione, dedicata alla discussione dei risultati, l'opera evidenzia le criticità emerse, in relazione ai quesiti di ricerca, dai casi esaminati e dalle risposte offerte dalle corti e dal quadro regolamentare esistente, o in corso di adozione, a livello internazionale, europeo e di ordinamenti nazionali, per giungere a chiedersi se vi siano margini di elasticità degli istituti tradizionali del diritto privato che possano essere utilizzati per dare risposte soddisfacenti alle esigenze di tutela emerse. A questa prospettiva viene dedicato il quinto capitolo, nella consapevolezza che gli istituti tradizionali del diritto privato hanno dimostrato storicamente di sapersi evolvere nel tempo, e che gli stessi strumenti internazionali ed europei in corso di elaborazione dovranno poi essere attuati a livello nazionale. La conclusione raggiunta è che gli istituti tradizionali di diritto privato dei vari ordinamenti hanno, in loro stessi, margini di elasticità e flessibilità sufficienti che, senza pregiudizio alla coerenza del sistema, consentirebbero di raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi rispetto a quelli prefigurati dalla bozza di direttiva europea in corso di adozione.