Virginia Galimberti Antonio Scoccimarro

Riferimento: 9788891646637

Editore: Maggioli editore
Collana: Politecnica
Pagine: 392 p., Libro
EAN: 9788891646637
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Descrizione

Il volume, che raccoglie il lavoro di oltre 50 anni di attività dello studio professionale degli architetti Virginia Galimberti e Antonio Scoccimarro, offre diverse prospettive di lettura e interpretazione. La prima, quella più a distanza, storiografica, che restituisce lo spaccato di un'epoca di grandi e rapide trasformazioni che hanno interessato il nostro paese: da un lato, attraverso gli ondivaghi andamenti del settore delle costruzioni, condizionati dall'avvicendarsi delle coeve politiche economiche e sociali, che sono dichiaratamente inframmezzate nel testo, a sottolineare la dimensione tecnico produttiva e civile del fare architettura. Dall'altro, attraverso la tipologia delle commesse, soprattutto private, che ci raccontano le vicende di un mondo imprenditoriale e di un ceto medio che cambiano la cultura dell'abitare nei territori, ma anche pubbliche dove la scuola e l'Edilizia Residenziale Pubblica rappresentano servizi da implementare e ripensare nei modelli spaziali e costruttivi per rispondere alla domanda di welfare di una società in evoluzione. Sono infatti tipologie di incarichi comuni anche ad altri studi, caratterizzati da una dimensione media, che qui si autodefinisce artigianale, la cui pratica professionale corrente, ordinaria, rappresenta anche un monito più o meno indiretto per la produzione architettonica recente, più incline alla spettacolarizzazione di alcuni episodici manufatti improntati ad un formalismo autoreferenziale, che al rispondere a bisogni reali e concreti con la massima efficienza a fronte dei vincoli dei contesti normali. È in questa concezione del progetto come servizio, per il cliente o l'utente finale, da portare avanti con impegno e dedizione, indipendentemente dalla scala e dalla portata economica dell'investimento, che risiede un ulteriore apporto rispetto agli approcci correnti, un'occasione di riflessione importante sul senso e il ruolo del progetto nella società soprattutto per le nuove generazioni. La riscoperta di una ideologia, un compito e potenzialità propositivi nei confronti della società e delle istituzioni, ben esplicitati dalla convinzione che la norma abbia un carattere culturale e non meramente coercitivo o di inutile burocratizzazione procedurale, rappresenta un fondamentale contributo a fronte del dilagante atteggiamento critico-vittimistico contemporaneo. Un'attitudine etica che si sostanzia e si rinnova nel tempo anche nella coincidenza fra progetto e ricerca, non solo letteralmente, attraverso la carriera accademica vissuta come occasione di reciproco interscambio e confronto fra studio e attività scientifica e didattica, ma anche nello sviluppo di argomenti specifici attraverso la teoria e la prassi dell'architettura, anche con l'introduzione di alcune riflessioni finali su temi disciplinari rimaste però incompiute.